Make a Shift Il magazine di Studio Shift

Costruire il futuro: il capacity building di Studio SHIFT nel cuore del progetto “New Wave” per Il Pugno Aperto

Nel variegato panorama del Terzo Settore, la parola “cambiamento” risuona costantemente. Ma come si abilita un vero cambiamento all’interno di imprese sociali, ETS e delle organizzazioni non profit? E, soprattutto, come ci si assicura che sia sostenibile e includa le voci più fresche e innovative? 

Per Studio SHIFT, la risposta risiede nel capacity building, ovvero nella costruzione e nel potenziamento delle capacità interne. Ne è un esempio il progetto “New Wave: per un’organizzazione più giovane e attrattiva“, che ci vede al fianco de Il Pugno Aperto, cooperativa sociale con una storia trentennale, oltre 200 lavoratori e un forte legame con il territorio. 

Come molte realtà longeve e in crescita, Il Pugno Aperto ha riconosciuto la necessità di una riorganizzazione interna e, in particolare, di un cambio generazionale che valorizzasse nuove energie e prospettive. La sfida? Attrarre, inserire e mantenere i giovani talenti, trasformando questa transizione in un’opportunità di crescita.

Studio SHIFT e il Progetto "New Wave" per Il Pugno Aperto


Studio SHIFT e “New Wave”: capacitare il gruppo con il design thinking

È qui che Studio SHIFT entra in gioco: in “New Wave“, il nostro team non si è limitato a proporre soluzioni dall’esterno. Al contrario, ci siamo immersi nel tessuto organizzativo de Il Pugno Aperto con un approccio di design partecipativo e Design Thinking

Il nostro obiettivo è stato facilitare un percorso strutturato e coinvolgente, articolato in cinque sessioni di co-design con due conduttori di Studio SHIFT, per un totale di 4 giornate di lavoro, che ci hanno concesso di aprire temi “caldi” e co-produrre piccole soluzioni pratiche di design organizzativo e/o comunicazione interna.

Ecco come lo abbiamo strutturato:

  • Sessione 1 – le nuove parole della cooperazione: crediamo che il futuro di un’organizzazione passi anche attraverso la voce di chi sta iniziando il proprio percorso. Per questo, i giovani dipendenti stessi ci hanno fornito insight preziosi su come vivono il lavoro sociale, le dinamiche di gruppo e le loro aspirazioni. Abbiamo usato metodologie di ascolto strutturato e tecniche creative per far emergere i loro punti di vista e le loro esigenze.
  • Sessione 2 – benefit & benefici: oltre ai benefit economici, esistono molti “asset invisibili” (come i valori, la cultura interna, le opportunità di impatto sociale), che sono elementi chiave per attrarre i giovani in una cooperativa. Insieme, abbiamo lavorato per identificarli e comunicarli in modo efficace, definendo strategie di comunicazione interna ed esterna che parlino al cuore e alla mente dei talenti emergenti. Questo ha incluso la prototipazione di strumenti come il “Manifesto del non ha prezzo” e una “riflessione fisicalizzata” sui beni non equivalenti, che abbiamo prototipato creando una “Busta paga Fake” e una chat dell’Abbondanza basata su icone che traccino gli IDGs (Inner Development Goals) del gruppo di lavoro.
  • Sessione 3 – Happiness Management: un’organizzazione attraente è anche un luogo dove le persone possono crescere. Abbiamo introdotto al gruppo la teoria e alcune pratiche del Management 3.0 o Happiness Management, caratterizzato da azioni chiave come rewarding, feedback continuo, coinvolgimento nei processi decisionali, flessibilità lavorativa, formazione costante, cura del clima aziendale e attenzione al benessere individuale, con l’obiettivo di creare un ambiente motivante, inclusivo e produttivo. Questa sessione si è focalizzata in particolare sulla qualità della vita lavorativa e su come migliorare il benessere e la felicità dei dipendenti.
  • Sessione 4 – apprendimenti: questa sessione è stata dedicata alla raccolta di feedback e alla valutazione dell’intero percorso attraverso strumenti di retrospettiva partecipata, con l’obiettivo di riflettere sui risultati raggiunti e individuare possibili aree di miglioramento. Abbiamo inoltre priorizzato i prototipi sviluppati lungo il percorso, definendo un piano di implementazione concreta nei prossimi sei mesi, a beneficio dell’intera cooperativa.

In questo processo, soci e dipendenti più giovani hanno assunto un ruolo attivo e di riferimento, diventando portavoce del cambiamento anche nei confronti dei colleghi più senior. Il percorso è stato reso possibile anche grazie al supporto di Fondazione Cariplo, nello specifico del programma Riprogettiamo il Futuro.

Capacity building per ETS e non profit

Perché il capacity building è cruciale per gli ETS e le organizzazioni non profit?

Il progetto “New Wave” è un esempio di come il capacity building sia una grande opportunità per il successo e la sostenibilità delle imprese sociali. Non basta erogare servizi di qualità; è essenziale anche investire nelle persone, nelle loro competenze e nel loro benessere. Questo processo di trasformazione organizzativa, infatti, permette agli enti di:

  • Essere più resilienti, adattandosi meglio ai cambiamenti del contesto e del mercato del lavoro;
  • Attrarre e trattenere talenti creando un ambiente in cui le persone vogliono lavorare e crescere;
  • Generare nuove idee e soluzioni partendo “dal basso” e valorizzando le proprie risorse umane;
  • Trasformare l’efficienza interna in maggiore efficacia.

Questo percorso, così come i progetto Edit e TAG35, ci ha permesso di elaborare e consegnare strumenti di innovazione concreti, oltre ad un action plan capace di riflettere le nuove esigenze e aspirazioni della cooperativa di riferimento. Così, attraverso la partecipazione attiva e l’applicazione di diverse metodologie di design, abbiamo contribuito a costruire una “nuova onda” di crescita.

Make a Shift è l'e-magazine di Studio Shift, dedicato al design e all'innovazione sociale, dove puoi trovare approfondimenti e case history dei nostri progetti.

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